sabato 12 settembre 2020

ALTOMONTE, AP: TURISMO CULTURALE POST-CANNOCCHIALE, L’ARTE DIVENTA UN’UTOPIA!

ALTOMONTE PROTAGONISTA PUNTA IL DITO SULLA RECENTE INIZIATIVA ARTISTICA: “MESSAGGI DISTORTI QUELLI DELLA RASSEGNA DEI GIOVANI VISUAL DESIGNER DAL TITOLO <VUOTO>. AMMINISTRAZIONE SENZA UN INDIRIZZO SULLE ARTI VISIVE. ALTOMONTE NON E’ UTOPIA”


Il titolo del progetto curato da Alan Jones nel 2010


ALTOMONTE 12.09.2020 – A distanza di poco più di un mese dalla riapertura del Museo Civico e dall’installazione del “fantasmagorico” cannocchiale esperenziale in piazza Tommaso Campanella, emblema del fallimento della gestione culturale e turistica dell’Amministrazione comunale a guida del sindaco Giampietro Coppola , dell’assessore alla Cultura Elvira Berlingieri e dell’assessore al Turismo Mario Pancaro, il focus delle Arti visive del Festival Euromediterraneo  diventa una rassegna di giovani visual designer intitolata “Vuoto, utopia euromediterranea”. E' quanto si legge in un comunicato stampa del movimento AP Altomonte Protagonista.

Quest’anno - continua il comunicato - la programmazione delle attività del Festival Euromediterraneo previste in questo mese di settembre e anticipate da un cartellone parallelo, denominato Summer Contest, vede l’apertura con il progetto curato e coordinato da un giovane illustratore originario di Altomonte,  e realizzato da altri 15 giovani tra cui visual designer, grafici e foto-video makers, impegnati nella produzioni di 10 pannelli dislocati nel centro storico.

Vogliamo ricordare che Altomonte, “isola d’arte del 300 Toscano in Calabria”, vanta una collezione di arte sacra di indubbia valenza: la tavola di Simone Martini, il San Ladislao d’Ungheria e il dittico di Bernardo Daddi costituiscono dei pezzi pregiati risalenti al Medioevo a cui si affiancano opere come la Madonna delle Pere attribuita a Paolo di Ciacio, allievo di Antonello da Messina. Ciò a testimonianza dell’enorme potenziale artistico che il Museo esprime e a cui nel corso degli anni il Festival ha destinato una sezione importante, aprendo le porte anche all’Arte contemporanea.

“Oggi, più che in altri momenti storici – ha dichiarato Tommaso Caporale, membro del movimento Altomonte protagonista – non bisogna distogliere l’attenzione da quello che abbiamo e soprattutto da quello che ci contraddistingue come patrimonio culturale. L’identità e la tradizione hanno un valore fondamentale tra gli elementi attrattori del territorio – ha continuato Caporale – nulla deve essere lasciato al caso. Pensare al “Vuoto” nel nostro centro storico è un concetto sbagliato. Abbiamo tanto da valorizzare e non bisogna dare messaggi devianti. Il nostro borgo è “Pieno” di espressioni artistiche millenarie tra architetture ed opere. Occorre solo guardarle in maniera diversa e non spostare l’obiettivo verso una visione utopica. Tommaso Moro nel suo racconto dal titolo Utopia (1516) aveva un desiderio di rinnovamento che riguardava il mondo sociale e le istituzioni dell’epoca in Inghilterra e si servì dello strumento del paragone con un’altra città per mettere in rilievo i difetti della propria. Vuoto e Utopia non sono termini che rappresentano una visione prospettica  verso il futuro.

E pensando alla modernità e a nuove forme espressive di cui il sindaco Coppola si vanta in questa occasione per aver dato spazio ai giovani designer, ci viene in mente la sezione arti visive del 2009, ben 11 anni fa, curata dall’artista Gianfranco Grosso, sempre originario di Altomonte (oggi vive e opera a Roma), quando furono coinvolti artisti nazionali ed internazionali riconosciuti dalla critica e dalle istituzioni del mondo dell’Arte, con una retrospettiva dell’artista italo-americano Paul Russotto (che donò poi anche un opera alla comunità altomontese) dal titolo “Tra New York e l’Italia La pratica della Pittura” a cura del noto cronista d’arte americano Alan Jones. Un percorso continuato nel 2010 con la rassegna “Contemporaneamente Arte, tra realtà e visioni”, tra cui il progetto “Cercasi immagine” curato ancora una volta da Jones, e le performance di video-art dell’artista Daniele Spanò che effettuò in anteprima per il Meridione d’Italia il primo mapping sulla Torre Normanna, con l’obiettivo di riavvicinare le persone allo spazio storico e riacquistare un rapporto di “pacifica” convivenza con il territorio tramite una riflessione intima. E’ quella la strada delle contemporaneità che ci piacerebbe vedere perseguire, dove i contatti hanno realmente il vero valore aggiunto per continuare a valorizzare ciò che è l’esistente”.



L'opera di Paul Russotto donata alla comunità di Altomonte

L'artista Paul Russotto


Abbiamo sentito a proposito - conclude il comunicato - anche l’artista Gianfranco Grosso che ha dichiarato: “Attraverso una conferenza organizzata da Altomonte protagonista, già nel mese di marzo 2019, a cui prese parte il critico curatore Piero Gagliardi, avevamo avanzato una formula progettuale rivolta ai futuri amministratori per poter valorizzare e sviluppare al meglio il nostro patrimonio artistico culturale. E’ deludente vedere come la percezione dell’Arte sia così tanto impoverita e relegata ad un solo momento ricreativo e di entusiasmo comunicativo. La contemporaneità può esistere e svilupparsi solo quando vi è la conoscenza e la consapevolezza del percorso della Storia dell’Arte moderna e antica. Nessun indirizzo in questo senso è stato avviato. Per il momento ahimè – ha concluso l’artista Grosso – godiamoci le Stelle dal cannocchiale attraverso percorsi emozionali e riflettiamo sull’Utopia…del nulla che ci circonda. Adriano Olivetti definì l’Utopia la maniera più comoda per liquidare quello che non si ha voglia, capacità o coraggio di fare. E Altomonte non è e non deve essere Utopia”.

lunedì 15 giugno 2020

REGOLAMENTO 4° CONCORSO INTERREGIONALE DEI VINI ROSATI DELLE PROVINCE DI COSENZA, POTENZA E SALERNO


Articolo 1 – Il network “20 di..vini” indice ed organizza, con la collaborazione dell’ISF International Sommelier Foundation , il “4° Concorso dei vini rosati della province di Cosenza, Potenza e Salerno” le cui selezioni si svolgeranno a Cosenza presso il Complesso monumentale di San Domenico sabato 27 giugno 2020.

Articolo 2 - Il “4° Concorso dei vini rosati della province di Cosenza, Potenza e Salerno” si propone di valorizzare le migliori produzioni delle tre province, di favorirne la conoscenza e la diffusione e, nello stesso tempo, di meglio orientare le aziende a produrre vini di qualità.

Articolo 3 - Il Comitato organizzatore ha il compito di sovrintendere alla realizzazione dell'iniziativa e si avvarrà di tecnici ed esperti di fiducia per lo svolgimento delle fasi concorsuali e di particolari compiti di natura organizzativa.

Articolo 4 - Possono partecipare al concorso i vini rosati tranquilli e frizzanti a denominazione di origine controllata (DOP) e a indicazione geografica (IGP), nonché i vini spumanti rosati a denominazione di origine (DOP), a indicazione geografica tipica (IGP) prodotti e imbottigliati nelle tre province presentati da viticoltori, vinificatori in proprio, cantine sociali e aziende commerciali e industriali.
Possono partecipare al Concorso partite di vino già imbottigliate, di entità commerciale non inferiore, all’atto del prelievo, a 10 hl (circa 1.300 bottiglie della capacità di litri 0,750).
Non sono ammessi al Concorso vini aromatizzati, bevande aromatizzate a base di vino, cocktail di
prodotti, nonché vini presentati da aziende che abbiano avuto a loro carico, con sentenza passata in
giudicato, procedimenti giudiziari dovuti a frodi o sofisticazioni.

Articolo 5 - I vini partecipanti al Concorso vengono suddivisi in Vini Tranquilli, Vini Frizzanti e Vini Spumanti e sono suddivisi nelle seguenti categorie:
1) Vini Tranquilli rosati a denominazione di origine (DOP);
2) Vini Tranquilli rosati a indicazione geografica (IGP);
3) Vini Frizzanti rosati a denominazione di origine (DOP);
4) Vini Frizzanti rosati a indicazione geografica (IGP);
5) Vini Spumanti rosati a denominazione di origine (DOP);
6) Vini Spumanti rosati a indicazione geografica tipica (IGP)
Ai fini della classificazione e della verifica delle denominazioni di cui sopra saranno adottate le definizioni dell’Unione Europea; in mancanza di queste le definizioni vigenti stabilite dalla legislazione italiana. Non sono ammessi al Concorso tutti quei prodotti non ascrivibili ad una delle categorie sopra indicate.



Articolo 6 - Le aziende che intendono partecipare al concorso devono far pervenire inderogabilmente entro giovedì 25 giugno 2020, per ogni tipo di vino iscritto, alle reception della Segreteria del Concorso, presso: N2b, via Don Minzoni 8 – 87036 Rende(CS) tel. 393.6287001 - mail: dodicialitro@gmail.com;

a) copia dell’avvenuto versamento di € 40,26 tramite bonifico bancario intestato a “N2b” al seguente
IBAN: IT 23 G 07601 16200 000022659429 indicando la seguente causale di versamento “Contributo organizzazione - 4° Concorso dei vini rosati della province di Cosenza, Potenza e Salerno”; oppure tramite versamento su conto corrente postale n. 22659429.
b) n. 6 bottiglie per ogni lotto in concorso, di capacità di litri 0,750, completamente etichettate, confezionate e riunite in un unico imballaggio. Sul cartone di vino deve essere chiaramente scritto “campione non commerciale inviato per il 4° Concorso dei vini rosati della province di Cosenza, Potenza e Salerno”.
I vini inviati senza l’attestazione di avvenuto pagamento, saranno automaticamente esclusi dal Concorso.

Articolo 7 - Dal momento della ricezione tutti i campioni saranno conservati secondo le più rigorose norme di tecnica enologica. I campioni di vino prima di essere sottoposti all’esame della commissione saranno anonimizzati secondo l’utilizzo di due appositi codici.

Articolo 8 - La valutazione dei vini è effettuata da un’apposita commissione composta da 4 persone tra cui un giornalista o esperto del settore vitivinicolo italiano o straniero nominato dall’Ente organizzatore.
La commissione valuterà i campioni in base al metodo “Union Internationale des Oenologues”. Le valutazioni sono espresse autonomamente da ogni componente la commissione. Il punteggio finale di ogni campione è determinato dalla media aritmetica dei singoli giudizi numerici previa eliminazione del punteggio più alto e di quello più basso.

Articolo 9 - Il giudizio emesso dalla commissione è inappellabile. A salvaguardia del prestigio delle aziende partecipanti, non viene reso noto l’elenco dei vini non selezionati e delle aziende che li hanno presentati, né il punteggio assegnato ai singoli campioni dei vini selezionati. Ogni azienda può richiedere al Comitato organizzatore, copia dei documenti di valutazione relativi ai propri vini.

Articolo 10 - Saranno premiati ex-aequo con Diploma di Merito tutti i vini rosati di ogni categoria che avranno ottenuto il punteggio minimo di 80 centesimi. I primi tre vini che, nell’ambito di ciascuna categoria prevista dal precedente articolo 5, avranno ottenuto il punteggio più elevato, purché non inferiore a 80 centesimi, saranno premiati rispettivamente con Medaglia d’Oro, Medaglia d’Argento e Medaglia di Bronzo.
Le premiazioni dei vini si svolgeranno nell’ambito di un’apposita cerimonia che si terrà il 27 giugno a Cosenza. Le Aziende produttrici dei vini selezionati potranno allestire un banco assaggio autonomo durante la giornata prevista per il concorso a partire dalle ore 17 sino alla fase di premiazione, previa comunicazione da parte dell’organizzazione degli spazi riservati e delle autorizzazioni necessarie.
Le Aziende potranno altresì fornire all’organizzazione un adeguato numero di bottiglie dei vini partecipanti al Concorso (almeno 6 per tipo) al fine di permettere la degustazione gratuita attraverso un banco assaggio condiviso, alla presenza di un sommelier dell’organizzazione.

Articolo 11 L’organizzazione si riserva la facoltà di spostare la data del Concorso qualora cause
indipendenti dalla sua volontà ne impedissero l’effettuazione nella data prestabilita. Impegnandosi a
comunicare tempestivamente ai partecipanti la nuova data.

Articolo 12 Tutti i partecipanti, con l’invio dei vini e il versamento del contributo per l’organizzazione del Concorso:
- autorizzano registrazioni, riprese e diffusioni a livello televisivo, audiovisivo, fotografico del Concorso, dichiarando di nulla pretendere in proposito dall’organizzazione e/o da altri; - sollevano l’organizzazione da qualsiasi responsabilità morale, civile e patrimoniale per eventuali danni che, dalla loro partecipazione al Concorso, possano derivare a persone o cose; - dichiarano di aver preso visione e di accettare integralmente tutti gli articoli compresi nel presente regolamento.

Articolo 13 Informativa ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 – Codice in materia di protezione dei dati personali. Ai sensi del D. Lgs. 169/03 della tutela dei dati personali si informa che i dati comunicati dai partecipanti saranno trattati dall’organizzazione per la realizzazione del “4° Concorso dei vini rosati della province di Cosenza, Potenza e Salerno” e potranno essere comunicati per il medesimo scopo ad altre associazione e/o società. In relazione a tali dati la persona interessata potrà aggiornarli, modificarli ed integrarli, o semplicemente annullarli. Il partecipante dà atto di essere stato preventivamente informato circa gli elementi indicati dal D. Lgs. 169/03 ed acconsente
espressamente che i dati forniti siano trattati come indicato.

Articolo 14 - Per qualsiasi controversia il Foro competente è quello di Cosenza.

lunedì 8 giugno 2020

Caffo acquisisce anche Bisleri e produrrà la Ferro China




Gruppo Caffo 1915 mette a segno un altro grosso colpo con l’acquisizione del marchio storico Ferro China Bisleri, nota specialità a base di ferro e corteccia china, ora passata al noto gruppo del beverage di qualità, che ne organizzerà nei prossimi mesi il grande rilancio in Italia e nel mondo.
Il marchio, dapprima di proprietà Cinzano che lo deteneva dagli anni Ottanta, è confluito insieme ad un ampio portafoglio di marchi in Diageo,  la multinazionale che ora lo ha ceduto a Gruppo Caffo 1915. Per molti anni, Ferro China Bisleri è rimasta quiescente nel portafoglio di Diageo che non ha mai puntato al suo rilancio, fino ad arrivare a cessarne la distribuzione.
In verità, Ferro China Bisleri vanta una grande storicità e memorabilità del marchio, un potenziale che non è passato inosservato alla famiglia Caffo che ha fatto di tutto per riportare ‘a casa’ un’icona del Made in Italy, alla quale puntava da anni.
Noi che siamo nati in questo settore, conosciamo bene la potenzialità del marchio Bisleri.Questa acquisizione rappresenta una grande conquista sia per il suo glorioso passato che per la sua storicità. Dal 1881, ha attraversato con gli italiani guerre, epidemie, carestie e viaggiato con i nostri emigrati in ogni angolo del mondo”, racconta Giuseppe Caffo Presidente di Gruppo Caffo 1915.
Prosegue Sebastiano Caffo Amministratore Delegato del gruppo: “Come abbiamo già fatto con altri storici brand, uno tra tutti Elisir Borsci S. Marzano, portare un marchio importante come Ferro China Bisleri nel nostro portafoglio prodotti, significa tutelare la storia della liquoristica italiana. D’altra parte, questa è anche una scelta di grande responsabilità che ci obbliga ad impegnarci per creare un futuro degno degli antichi fasti di Ferro China Bisleri, nato come innovazione e divenuto ormai parte importante della nostra tradizione.Il nostro primo obiettivo sarà riposizionarlo con la sua identità originaria, a metà tra la galenica e la liquoristica; su questo presupposto,abbiamo costituito una nuova società che si occuperà anche di sviluppare nuove specialità e la prima diversificazione è già allo studio.”
cedere questo pezzo di storia italianaè stata la multinazionale Diageo dalla quale Gruppo Caffo 1915 ha acquistato anche il marchio olandese Petrus Boonekamp, solo alcuni mesi fa. Altavolo delle trattative gli stessi attori della complessa transazione di Petrus Boonekamp tra cui Andrea Scarsi, responsabile delle attività di Mid-Cap Advisory in Equita che ha dichiarato:  “Come Equita SIM siamo particolarmente soddisfatti di aver affiancato un'eccellenza italiana quale il Gruppo Caffo 1915 in questa ulteriore acquisizione, riportando in Italia un marchio ed un prodotto storico e dal grande fascino come Felice Bisleri".
Le acquisizioni sono state gestite come due operazioni distinte e separate e, nel caso di Ferro China Bisleri, è stata costituita una new company con lo stesso nome della società originaria creata dal fondatore e detentrice del marchio,ovvero la Felice Bisleri& C. con sede a Milano.
Una scelta in onore dell’inventore di Ferro China,Felice Bisleri, un garibaldino con la passione per la chimica, l’erboristeria e i liquori che nel 1881 riesce a portare sul mercato, prima italiano e poi mondiale, il suo prodotto riconosciuto da tutti per le virtù ricostituenti e salutari, tanto da essere ‘prescritto’ dai medici di famiglia come corroborante.Il Ferro China Bisleri era utilizzato in famiglia come cura per l’astenia, la debolezza, come ricostituente dopo le malattie e persino come rimedio per il corpo durante le epidemie di malaria e di colera.Tante sono le testimonianze storiche che confermano il successo nel campo della salute, come attesta,tra gli altri, il medico Pantossi nel 1884, che lo prescrive proprio ai malati di colera. Il Ferro China Bisleri, amaro aperitivo, era visto al pari di una medicina contro il deperimento o per ritrovare le forze a primavera grazie al suo ingrediente principale, il ferro.  È risaputo, inoltre, che dalla China (altro elemento base di questa specialità), si estrae il chinino usato per lungo tempo come cura per la malaria.
Da qui, Bisleri, oltre a creare liquori, diversificò la produzione con altri preparati, soprattutto farmaceutici e i più famosi,sempre a base di chinino,l’esanofele, compresse per gli adulti e l’esanofelina, sciroppo per bambini, servirono proprio per curare la malaria in tutto il mondo.
Il suo uso era così diffuso e noto da valicare i confini nazionali, trovando mercato persino oltreoceano in Sudamerica, a New York e finanche in Australia, ovunque ci fosse una comunità di emigrati italiani.
Copiato e imitato negli anni, durante il suo periodo di oblio altri prodotti hanno cercato di soppiantare Ferro China Bisleri, millantando la stessa formula e addirittura facendo intendere un cambio di etichetta.Fatto che dimostra come, ancora oggi, Ferro China Bisleri sia popolare e presente nella memoria e nell’affezione del pubblico più adulto. Questo perché oltre a ideare una ricetta dalle grandi qualità, Bisleri aveva,in pratica, inventato il marketing dei liquori creando il primo vero slogan che recitava: “Volete la salute?”, certamente una domanda di grande impatto, rafforzata dalla figura di un leone ruggente, simbolo di forza, energia e vigore. Il leone Bisleri ha campeggiato per oltre un secolo sui manifesti e sulle pubblicità, lasciando un segno indelebile,mai scalfito, che oggi riemerge. 
Ora, con la nuova acquisizione, Ferro China Bisleri può tornare ad occupare il posto che merita nel mercato grazie alla piacevolezza della sua originale composizione.  Una formula segreta che prevede infusi tutti naturali di erbe rare, erbe benefiche e gradevoli, dalle proprietà digestive e aperitive e due ingredienti principali:la corteccia di china calissaya, nota a farmacisti ed erboristi per la sua azione antimalarica e febbrifuga eil citrato di ferro.
Ferro China Bisleri è stato il primo liquore in assoluto ad essere realizzato con il sale di un metallo, guadagnando il posto di precursore degli integratori e dei ricostituenti. Per questo, l’azienda sta pensando di far tornare il marchio in farmacia non solo con Ferro China ma anche con altre specialità a marchio Bisleri.
L’infuso, già in lavorazione negli stabilimenti Caffo, sarà proposto secondo la ricetta originale con una gradazione alcolica di 21 gradi,seguendo per intero e nei dettagli la ricetta storica manoscritta da Felice Bisleri il cui originale è stato ritrovato grazie alla collaborazione di un suo discendente diretto.
Nel rilanciare il brand, Gruppo Caffo 1915 si avvarrà della sua capillare ed efficiente rete commerciale con un’attenzione particolare al mercato italiano e per quanto riguarda l’estero, soprattutto ai mercati sudamericano e australiano.
In virtù delle sue caratteristiche, Ferro China Bisleri sarà propost ain mixology e come vero aperitivo e certamente, anche in ristorazione come digestivo. In questo momento, datala contingenza, sarà disponibile esclusivamente sull’e-commerce Caffo.store nella versione da 50 cl. e successivamente, già da fine giugno, nella bottiglia da 70 cl. La bottiglia sarà sempre la stessa,originaria del 1881, leggermente rivista con un restyling che manterrà tutto il fascino della sua storia.

martedì 5 maggio 2020

Emporia gin, l'ultima invenzione sensoriale del gruppo Caffo


‘Nomem Omen’, un nome, un destino, dicevano gli antichi ed Emporia Gin ha scritto nel nome la sua nobile origine e certamente un grande futuro. Ilginprodotto da Distilleria F.lli Caffo è, infatti, un distillato di gran classe, dall’aroma sorprendente, il risultato di una lunga ricerca e della lavorazione di una materia prima unica, il ginepro fenicio, che cresce spontaneamente in Calabria portato dai fenici, oltre 3200 anni fa. 
Emporia Gin è una vera esperienza di gusto capace di riportareindietro nel tempo finoalle sue origini che parlano di navi fenice, di uomini audaci e di sete di ricchezza, di viaggi per mare, dalla Siria alle coste selvagge della Calabria.La sua leggenda vuole che durante l’età del Bronzo, un popolo di esperti navigatori, dediti al commercio di beni di lusso, con imbarcazioni piccole e veloci, circumnavigassero il Mediterraneo per poi stanziare in mercati d’affari, tramandati nel tempo sotto forma di empori. Fu durante uno dei loro viaggiche scoprirono la Calabria.Lì, ammaliati e affascinati dallanatura selvaggia, decisero di fondare un nuovo insediamento, regalando a quella terra, unpiccolo arbusto: il ginepro.Non una banale pianta, ma un arboscello dal destino secolare, con una folta chioma e frutti simili a bacche di colore “rosso porpora" (rosso Phoenix, da qui il nome di Fenicio), che gli antichi utilizzavano insieme all’acqua di mare per straordinari effetti curativi.
E proprio con quelle bacche, così preziose e care ai fenici che oggi la Distilleria F.lli Caffo ha dato vita a Emporia Gin, dopo un lungo studio condotto nel laboratorio di ricerca dell’azienda, in collaborazione con il Food Chemistry - Authentication - Safety and sensoromicLaboratory (FOCUSS LAB), Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Con l’aiuto prezioso della professoressa Mariateresa Russo, Responsabile Scientifico del laboratorio, è stato possibile selezionare e identificare le bacche da cui è partito il progetto, mettendo in evidenza la differenza di composizione dell’essenza del ginepro fenicio che cresce spontaneamentein Calabria, rispetto al ginepro comune. La delicatezza dell’aroma di questa particolare varietà di gineproha convinto l’azienda di Limbadiad avviare il progetto con la consapevolezza che il risultato sarebbe stato un gin morbido che si distingue da tutti gli altri.
“Siamo orgogliosi di aver creato Emporia Gin – afferma Nuccio Caffo Mastro Distillatore e Amministratore Delegato del Gruppo Caffo 1915 – perché è un prodotto dalla storia e dalle caratteristiche uniche. Ho seguito personalmente ogni singolo passaggio così, durante i diversi tentativi per raggiungere la perfezione, studiavo la storia dei fenici e leggendo un antico testo ho scoperto la loro arte di distillare l’acqua di mare; da lì, l’idea che mancava per rendere Emporia Gin davvero speciale con la giusta nota di sapidità. La nostra vicinanza al mar Tirreno ha facilitato l’attuazione dell’idea, messa in pratica nel giro di pochi giorni”. Una caratteristica che rende il gin firmato Caffo davvero inconfondibile come spiega Nuccio Caffo che continua: “Inizialmente, i miei collaboratori erano perplessi, ma non avevano ancora compreso l’importanza di questo tocco finale che poi si è rilevato determinante per il risultato”. 
Così è statoe l’idea di Nuccio Caffo, Mastro Distillatore e A.D. di Gruppo Caffo 1915, si è dimostrata vincente: ridistillare di nuovo tutto, il blend di distillato di ginepro, i distillati delle scorze degli agrumi freschi lavorati in base alla stagionalità, l’aggiunta di erbe mediterranee e delle spezie, tutto di nuovo in alambicco insieme all’acqua del Mediterraneo. Tutto fuso intimamente dalla distillazione per un risultato straordinario.
Una sfida vinta da Caffo e dal suo staff, iniziata nel centro di ricerche Caffo Research, il laboratorio interno dove, a lungo, sono state studiatele materie prime, a partire dal prezioso ginepro fenicio, elaborando molte versioni delle singole distillazioni dei botanicals, prima di arrivare al risultato perfetto e alla versione definitiva. Lo stesso Nuccio Caffo ha seguito ogni passaggio, in particolare, la delicata fase della distillazione per la quale è stato riattivato un antico alambicco di rame, perfetto per catturare gli aromi più pregiati. 
Una formula alcolica nata per stupire,grazie all’esperienza dei mastri distillatori di Gruppo Caffo 1915 e resa possibile dalle coltivazioni di ginepro fenicio impiantate nei territori calabresi.  La sua nota distintiva è un concentrato di puro piacere a base di bacche distillate in finissimo alcole neutro ottenuto 100% da grano. Emporia Gin è una forma pregiata di gin, prodotto dall’antica Distilleria F.lli Caffo, una delle prime aziende italiane ad avere avviato la produzione di questo distillato nel meridione come racconta ancora Caffo: “Emporia Gin è un prodotto innovativo che affonda le radici nel primo gin distillato nel sud Italia prima da mio nonno e da mio padre poi, con lo stesso alambicco che ho voluto utilizzare per dare un’ideale continuità produttiva tra i nostri gin”.
Una grossa quantità di bacche è infusa in finissimo alcole neutro di grano e distillata in un antico alambicco di rame (small batch), con sistema bagnomaria a vapore, in modo da separare la parte più aromatica dell’alcolato ed eliminare le code di distillazione cariche di oli poco solubili. Un procedimento estremamente accurato cui segue l’aggiunta di scorze di agrumi e piante aromatiche, lavorate in base alla loro stagionalità. A distanza di un anno dalla prima distillazione, si conclude il processo di produzione con l’aggiunta di spezie e di acqua attinta dal mar Tirreno. La base, una volta miscelata, viene travasata nuovamente nell’alambicco di rame la cui forma e il deflemmatore Egrot, senza rettifica, lo rendono ideale per catturare tutte le molecole aromatiche.
Un processo laborioso che conferisce al gusto quella caratteristica che lo rende inconfondibile e che gli ha permesso di aggiudicarsi il Best Italian Contemporary Gin al World Gin Awards 2020. Uno dei premi più importanti a livello internazionale, guadagnato prima del lancio ufficiale del prodotto. La qualità e il suo gusto speciale hanno fatto sì che il premio fosse vinto in anticipo sulla produzione: un risultato spettacolare che raramente accade e che aggiunge maggior valore al prestigio del premio stesso, confermando che Emporia Gin rappresenta un grande passo in avanti nel mondo del gin, in un momento di grande successo per questa categoria di prodotti.
Dichiara Fabrizio Tacchi brand Ambassador di Gruppo Caffo 1915: “Emporia Gin è un gin secco e morbido e ben equilibrato, caratteristiche che lo rendono perfetto per la miscelazione. Capace di esaltare gli intramontabili cocktail Martini, Negroni e l’epico Gin Tonic, al contempo, è ottimo anche per miscelati più contemporanei, purché venga rispettato e usato con competenza. Dal valore unico e il sapore tanto più morbido e delicato rispetto alle qualità comuni, Emporia Gin ha una formula alcolica nata per sorprendere, un concentrato di puro piacere, presentato in una elegante bottiglia”.
Emporia Gin veste una confezione molto ricercata, una bottiglia che di per sé è già un oggetto di lusso che lascia intendere il valore del contenuto. Una forma classica, arrotondata con chiari riferimenti alla contemporaneità come le incisioni nel vetro e il decoro del tappo e un layout dell’etichetta che introduce il tema storico con grande eleganza. È il disegno di un’antica nave fenicia, progetto grafico realizzato internamente e curato da Manolito Cortese art director dell’azienda che ha lavorato fianco a fianco con la produzione in uno scambio sinergico che ha permesso di trasformare in elementi estetici i valori e la preziosità del contenuto.
Emporia Gin è un prodotto di grande pregio che arricchisce la già ricca collezione di spirits di qualità del Gruppo Caffo 1915. 

venerdì 10 aprile 2020

Viaggiando sulle goccioline di grappa..migliaia i clic su #aggrappatiacasa


Dal Friuli alla Sicilia un fiume di grappa quella descritta da distillatori e produttori sulla pagina Facebook Aggrappatiacasa. Un fenomeno che in soli tre settimane ha interessato centinaia di migliaia di utenti che hanno seguito i videomessaggi delle aziende postati giornalmente dallideatore Tommaso Caporale. 
Poli, Bepi Tosolini, Deta, Giovi, Caffo, sono solo alcune delle aziende distillatrici che sotto lhashtag #aggrappatiacasa stanno tentando di farsi coraggio e puntare i riflettori sopra questo prodotto simbolo dellenologia nazionale e su cui i consumatori mai come in questo periodo possono concentrarsi ad apprezzare con più calma e a scoprirne i segreti che molto spesso sono rilegati al solito fine pasto.
Un ringraziamento a tutti  ha dichiarato Caporale  per la testimonianza che ci hanno lasciato, in un momento emblematico e assai difficile per il comparto enogastronomico. I clip che abbiamo raccolto in questi giorni non saranno vani ma costituiranno un bagaglio culturale da cui ripartire. Un viaggio, come quello che ci fa vivere Antonella Bocchino veterana grappaiola piemontese, nel suo video sulle grappe di moscato italiane, che ci fa venir voglia di riprendere a scoprire la Bellezza della nostra Penisola, da quella paesaggistica a quella della tavola, dove la grappa costituisce un baluardo di storia e valori.
La pagina Aggrappatiacasa è anche un contenitore formativo grazie a delle vere e proprie videolezioni di assaggio dei distillati, a cura di unaltra donna della grappa, Priscilla Occhipinti, distillatrice toscana di Paganico in provincia di Grosseto, che al suo quarto appuntamento didattico riscuote curiosità e meraviglia nel pubblico colto e meno colto.

lunedì 6 aprile 2020

Lo storico amaro Petrus sarà prodotto dalla distilleria calabrese Caffo


Una notizia di portata epocale: lo storico marchio PetrusBoonekamp è stato acquisito dal Gruppo Caffo 1915. Un altro marchio con un passato glorioso entra a far parte della gamma di prodotti Caffo che ha già al suo attivo l’acquisizione di altri storici e celebri marchi come Elisir Borsci San Marzano tornato in auge nei consumi, dopo l’acquisto e il rilancio da parte del Gruppo Caffo 1915.
L’operazione è stata portata a termine a seguito di trattative che hanno coinvolto advisors di grande caratura. La transazione è stata gestita con successo grazie alla consulenza, per il Gruppo Caffo 1915, da parte del Gruppo Equita–primaria investimentbank indipendente in Italia – con un team guidato da Andrea Scarsi insieme a Giulio Godi ed Emanuele Pennacchia. Al tavolo della negoziazione, a fianco di Caffo, anche gli storici consulenti Rosario Gentile, Antonio Gagliardi e Valerio Scimemi, con i quali l’azienda aveva già portato a termine l’acquisizione di Borsci S. Marzano 1840. 
Dopo essere stato gestito dalla famiglia olandese dei Boonekamp, l’amaro Petrus nell’ultimo secolo, ha cambiato diverse proprietà. In particolare, in Italia era stato lanciato dalla Gio.Buton azienda storica bolognese che opera nel settore alcolici, per poi passare, per un periodo, al Gruppo Cinzano successivamente acquisito con tutti i suoi marchi, Petrus compreso, dall’inglese Guinness quest’ultima poi confluita nella multinazionale Diageo.

giovedì 2 gennaio 2020

Rende, dolci a confronto con la "benedizione" di Massari


Le creazioni di 10 maestri pasticcieri al terzo contest di pasticceria tipica all'Ariha hotel
Abbinamenti inediti con poesie e vini

Iginio Massari e Tommaso Caporale

Un 2020 più dolce che mai quello che si appresta ad iniziare all’Ariha hotel di Rende(Cs) dove venerdì sera a partire dalle ore 18 saranno protagonisti i dessert di 10 pasticcerie della provincia che si contenderanno il premio “Dolce d’Inverno”, miglior dolce tipico della stagione.
Il contest dal titolo “Natale del gusto”, giunto alla terza edizione, è organizzato dall’associazione Città Futura in collaborazione con le associazioni Senologia e Vita sotto la regia di Marisa Giglio e Calistrica International presieduta dal produttore Santo Spadafora.
Un concorso unico nel suo genere, diretto dal giornalista sommelier Tommaso Caporale, non nuovo a competizioni enogastronomiche, che vede cimentarsi professionisti e non nella creazione di dolci tipici talvolta rivisitati partendo dalle tradizioni delle festività.
Un momento di riflessione sulle antiche ricette riproposte da appassionati e maestri pasticcieri; due, infatti, le categorie previste dal regolamento: la prima, quella rivolta ai professionisti, la seconda a semplici aspiranti pastry chef. Tutte le creazioni saranno degustate da una giura tecnica guidata dal presidente nazionale della Conpait, Confederazione Pasticcieri Italiani, Angelo Musolino, coadiuvato dall’esperto assaggiatore Onav Mario Reda e dal maitre Amira Michele Giorno.
Dal turdillo alla varchiglia, alcune delle ricette eseguite dai partecipanti, tra cui si annoverano alcuni dei più importanti esperti pasticceri della provincia.
Il dolce che verrà considerato il migliore avrà la possibilità di rientrare tra quelli inseriti nel menu del ristorante “Il senso della Calabria” dell’Ariha hotel, grazie alla disponibilità del gruppo iGreco.
Alla fine della valutazione da parte della giuria tecnica, toccherà ai visitatori scegliere quello “più buono” dal punto di vista popolare.
La serata prevede anche l’abbinamento inedito dei dolci con dei componimenti poetici, recitati per l’occasione dai rispettivi autori. Il tutto accompagnato da vini e distillati, attraverso i consigli dei sommelier dell’ISF International Sommelier Foundation.
Durante la manifestazione il momento clou con la telefonata in diretta al noto maestro pasticciere Iginio Massari, eletto di recente miglior pasticciere del mondo, a cui verrà raccontata la ricetta vincitrice.

mercoledì 1 gennaio 2020

III CONTEST DI PASTICCERIA TIPICA CALABRESE



REGOLAMENTO

Art. 1 L’Associazione “Città Futura” in collaborazione con l’Associazione   “Senologia  e Vita” e  “Calistrica International Cinema, Media & Società ” indicono il 3° Contest di pasticceria tipica  calabrese . Il contest si svolgerà il 03 GENNAIO 2020 PRESSO ARIHA Hotel di Rende alle ore 18.30. Il tema del contest è “Dolci tradizionali calabresi rivisitati”.
Art. 2 Il contest è aperto a pasticceri professionisti  e appassionati di pasticceria non professionisti. Il comitato organizzatore si riserva il diritto di suddividere il contest nelle due categorie in base al numero dei partecipanti.
Art. 3 La quota di partecipazione al contest è di 10,00 Euro da versare al momento della consegna della creazione. Il numero minimo di partecipanti al contest è di 5 per  categoria 
Art. 4 Per partecipare al contest comunicare la propria adesione entro il 02/01/2020 ( utilizzare i contatti in calce alla presente) e presentarsi giorno 03/01/2020 entro le ore 16.00  presso la location indicata per la consegna della  creazione.
Art. 5 Le creazioni dovranno essere di minimo 20 porzioni. Le rivisitazioni riguarderanno cambiamenti significativi alla ricetta base (es. Farcitura e/o base differente, oppure copertura diversa) ma senza stravolgerla completamente. Ad esempio nel caso di una rivisitazione della crostata si può modificare la base in un suo ingrediente (es. Cacao) ma facendola comunque di pasta frolla. Per motivi di sicurezza alimentare non saranno accettate torte contenenti uova crude ed è sconsigliato l’uso della panna per la copertura, visto che le creazioni resteranno fuori dal frigorifero per qualche ora. In caso di utilizzo di frutta fresca si consiglia di lavarla con bicarbonato. Al momento della consegna le creazioni dovranno essere identificate con il titolo e il nome e cognome del partecipante e dovranno essere corredate dalla lista ingredienti.
Art. 6 Il contest si svolgerà nel seguente modo: dalle ore 10.00 alle ore 16.00 di giorno 03 Gennaio 2020 avverrà la   consegna delle creazioni preso Ariha Hotel . Alle ore 18.30 inizierà evento aperto al pubblico , con assaggio e valutazione dei dolci da parte di un ‘apposita  giuria. Sono previste due premiazioni per ciascuna categoria . A premiazione avvenuta , si aprirà banchetto al pubblico presente con la degustazione di tutti i dolci presentati al contest.
Art. 7 La giuria sarà composta da esperti del settore che valuteranno le creazioni presentate.
Art. 8 Le creazioni saranno valutate dalla giuria in base al gusto, all’originalità e all’estetica delle stesse. Il 1° dolce classificato per ogni categoria verrà denominato “Dolce d’inverno” e inserito nel menù dolci dell’ Ariha Hotel.
Art. 9 Dopo la valutazione da parte della giuria le creazioni saranno sporzionate a cura dei partecipanti e offerte al pubblico gratuitamente.
Art. 10 Per ogni partecipante minorenne sarà necessario inviare la liberatoria firmata da un genitore o da un tutore.
Art. 11 Qualora alla data del 02/01/2020 non venga raggiunto il numero minimo di partecipanti, il comitato organizzatore si riserva il diritto di accettare iscrizioni anche dopo questa data.
Art. 12 Ai partecipanti non verrà corrisposto alcun compenso né a titolo di gettone di presenza né a titolo di rimborso spese.
Art. 13 Il comitato organizzatore si riserva la facoltà di annullare il contest qualora cause indipendenti dalla sua volontà ne impedissero l’effettuazione.
Art.14 Il comitato organizzatore si riserva la facoltà di spostare la data del contest qualora cause indipendenti dalla sua volontà ne impedissero l’effettuazione nella data prestabilita. Impegnandosi a comunicare tempestivamente ai partecipanti la nuova data.
Art. 15 Tutti i partecipanti, con l’iscrizione al contest: - autorizzano registrazioni, riprese e diffusioni a livello televisivo, audiovisivo, fotografico del contest, dichiarando di nulla pretendere in proposito dal comitato organizzatore e/o da altri; - autorizzano ad inserire i propri dati nelle liste del comitato organizzatore, per l’invio di proprio materiale informativo: in ogni momento i partecipanti potranno avere accesso ai propri dati, chiederne l’aggiornamento, la cancellazione, la rettificazione o l’integrazione, in base all’art. 7 del D.Lgs. 196/03; - sollevano il comitato organizzatore da qualsiasi responsabilità morale, civile e patrimoniale per eventuali danni che, dalla loro partecipazione al contest, possano derivare a persone o cose; - dichiarano di aver preso visione e di accettare integralmente tutti gli articoli compresi nel presente regolamento.
Art. 16 Informativa ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 – Codice in materia di protezione dei dati personali. Ai sensi del D. Lgs. 169/03 della tutela dei dati personali si informa che i dati comunicati dai partecipanti saranno trattati dal comitato organizzatore per la realizzazione del “3° Contest di pasticceria tipica” e potranno essere comunicati per il medesimo scopo ad altre associazione e/o società. In relazione a tali dati la persona interessata potrà aggiornarli, modificarli ed integrarli, o semplicemente annullarli. Il concorrente dà atto di essere stato preventivamente informato circa gli elementi indicati dal D. Lgs. 169/03 ed acconsente espressamente che i dati forniti siano trattati come indicato.

Il direttore del contest
Tommaso Caporale
Cell. 393.6287001

Email. dodicialitro@gmail.com