venerdì 7 giugno 2024

I risultati della selezione Abruzzo-Adriatico

 

Al primo posto il Rosè di Donatello Jasci seguito dal Cerasuolo Cadetto di Castorani. Ultimo gradino del podio per il Pascarosa della cooperativa pugliese Upal



Si è tenuta domenica scorsa 2 giugno 2024 a Città Sant’Angelo (Pe) nell’ambito dell’ultima giornata dell’evento Borgo divino in tour, la prima selezione del concorso Miglior rosato del Mediterraneo, diretto dal giornalista sommelier Tommaso Caporale e giunto all’ottava edizione.

Il concorso annovera circa 100 etichette di rosati provenienti dalle regioni del Sud Italia e prevede quattro selezioni itineranti da giugno a settembre, rispetto alle diverse aree geografiche di provenienza dei vini.

Quella di Città Sant’Angelo ha visto in gara i vini dell’Abruzzo e della costiera Alto-Adriatica, tra Puglia e Molise, valutati alla cieca da una giura presieduta da Daniela Ciarrocchi, sommelier e coordinatrice Fisar in rosa per il Centro Italia, con il supporto di Romano Riva, sommelier ed esperto di comunicazione enogastronomica e Antonio Rizzo, ristoratore ed enotecnico.


Riva, Ciarrocchi e Rizzo

La maggior parte dei vini in gara erano Cerasuoli d’Abruzzo DOC, rosati strutturati, dal colore molto carico, come da tradizione, che però non hanno convinto a pieno i giudici, i cui punteggi migliori sono stati attribuiti invece a tipologie diverse, più in linea con un profilo provenzale. Con 91/100 il migliore è stato il Rosè Donatello Jasci di Vasto (Ch), rosato biologico, da uve cabernet e montepulciano, con fermentazione in barrique e successivo affinamento in cemento. Il primo Cerasuolo d’Abruzzo DOC è stato invece il Cadetto Podere Castorani di Alanno (Pe) con 90/100, da uve 100% montepulciano, un’interpretazione inedita del Cerasuolo, a partire dal colore che si presenta come un rosa tenue buccia di cipolla, sentori che si spingono fino alla frutta esotica e un retrogusto lungo e piacevole. Infine con   87/100 si piazza il Pascarosa, Salento Igp della cooperativa Upal di Cisternino (Br), da uve autoctone, aromatico, morbido e rotondo. A completare il parterre delle premiazioni le menzioni speciali assegnate dalla giura: il Cerasuolo più identitario è il Fossimatto di Fontefico a Vasto (Ch), quello che ha convinto di più dal punto di vista aromatico l’Orsetto Oro di Casal Thaulero a Ortona (Ch), il più deciso quello di Micace sempre a Ortona (Ch). Le principali proprietà gustative e retrogustative sono state riscontrate invece nel Faragola di Placido Volpone a Ordona (Fg). Infine il premio speciale “Città del Vino”, assegnato ad uno dei vini con spiccate caratteristiche di equilibrio e prodotto in un comune associato all’Associazione nazionale Città del vino, rappresentata nell’occasione del concorso dall’ambasciatore Gianluca Marchesani, è andato al Cerasuolo Club della cantina Colle Moro di Frisa (Ch)


Marchesani, Angelo Molisani (Castorani), Ciarrocchi

Ecco le prossime tappe della rassegna, che ripartirà dalla Calabria: il 21 giugno ad Acri(CS), 28-29-30 giugno ad Altomonte(CS) con la seconda selezione (Jonio-Pollino) del concorso; 5-6-7 luglio in Puglia a Cisternino(BR) e il 12 luglio si ritorna in Calabria a Bisignano(CS) con la selezione speciale delle migliori bollicine rosate. Tra agosto e settembre la seconda parte della rassegna che toccherà anche il Tirreno cosentino con tappa a Diamante; da segnalare il 13-14-15 settembre la chiusura a Nemi sulla strada dei castelli romani, con la quarta e ultima selezione (Tirreno) del concorso.

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